Premiazione SPC 2022

Un’edizione emozionante e ricca di sorprese, questa XIV edizione. E come ogni anno abbiamo atteso con curiosità il responso del pubblico e della giuria per la premiazione dei film giudicati come migliori.

Miglior lungometraggio fiction per il pubblico e per la giuria: Nico di Eline Gehring
Motivazione della giuria formata da Claudia Checcaglini, Silvia De Marco, Francesca Scialanca: Vince Nico perché mette a fuoco con una lucida struttura drammaturgica conflitti che intersecano razza, classe e genere, con un ritmo serrato e sviluppi coraggiosi e mai prevedibili. Lə personaggə, tanto i principali quanto i secondari, non risultano mai bidimensionali ma rispecchiano in modo realistico un credibile arco esistenziale che ci ha emozionate.

Nico

Per chi se lo fosse perso, il film è ancora visibile in streaming su openddb.it a questo link

Miglior cortometraggio per la giuria: Looking for Barbara di Helen Eve Kilbride
Motivazione della giuria formata da Claudia Checcaglini, Silvia De Marco, Francesca Scialanca:
Looking for Barbara è una raffinata riflessione politica sul rapporto tra identità, memoria e archivi (anche privati). Il film è una sperimentazione visiva capace di coniugare abilità tecnica e rispetto per il materiale trattato con una grande immediatezza poetica.

Looking for Barbara

Menzioni speciali:
Herman@s di Hélène Alix Mourrier perché mette al centro il corpo come elemento eversivo e di resistenza all’oppressione.
Shall We Talk di Katya Mikheeva perché mette in risalto con semplicità e immediatezza il bisogno di comunicazione e confronto sulla propria identità.
Rusty Loves You di Kamilla Jane Vaile per la leggerezza e l’ironia con cui affronta la sopravvivenza quotidiana per un nucleo familiare non normato.

Il pubblico ha invece decretato come miglior cortometraggio Shall We Talk di Katya Mikheeva.

Ricordiamo che tutti i cortometraggi di questa edizione sono visionabili in streaming fino al 2/10 su openddb.it

Miglior documentario per la giuria e per il pubblico: Esther Newton Made Me Gay di Jean Carlomusto

Motivazione della giuria formata da Rita Marzio Maralla, Elsi Perino, Carmen Riccato: 

Per aver tematizzato la costruzione e la ricostruzione delle identità e delle categorie in un modo capace di generarci un “sospiro di sollievo” incoraggiante e liberatorio.
Per averci raccontato un’esperienza pionieristica che dialoga con il Tempo e la Storia che evolve. Una vita mai estranea al Tempo che attraversa con un movimento danzante.
Per il testimone politico che la sua esperienza rappresenta, il valore arricchente di un percorso in dialogo con le generazioni successive alla sua.

Esther Newton Made Me Gay

Menzione speciale a Luchadoras di Paola Calvo e Patrick Jasim: 
Per aver messo al centro la sisterwood come energia vitale per contrastare un contesto violento e patriarcale;
per avere generato una narrazione alternativa di una città e di un contesto che ci ha permesso di mettere al centro le donne in quanto donne Combattenti, in grado di difendersi e di attaccare e non solo di subire.
Un film che è una forma di resistenza al patriarcato oltre che una risposta corale alla piaga dei femminicidi.

Luchadoras sarà visibile in streaming fino al 2/10 su openddb.it

Luchadoras
Indietro

News