IL CASO BRAIBANTI
di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese (Italia 2020, 60′)
Il documentario prova ad accendere una luce su un intellettuale eretico nel Novecento italiano e sulla sua intera vita, dal precoce attivismo antifascista fino alla morte, passando per quel processo-farsa che, con la pretestuosa accusa di “plagio”, mirava a colpire la sua indipendenza e la sua omosessualità.
MEU NOME É BAGDÁ
di Caru Alves de Souza (Germania 2020, 96′)
Bagdá, giovane skateboarder dalla femminilità fuori dagli schemi, affronta il sessismo degli amici trovando nuove alleate in un gruppo di ragazze skater.
FIN DE SIGLO
di Lucio Castro (Argentina 2019, 84′)
Due uomini soli nelle calde strade di Barcellona. Si vedono, si piacciono, decidono di passare una notte di passione insieme. Ma se non fosse la prima volta che si incontrano?
NE CROYEZ SUR TOUT PAS QUE JE HURLE
di Frank Beauvais (Francia 2019, 75′)
Gennaio 2016. Dopo la fine di una storia d’amore Frank Beauvais si rifugia in un remoto villaggio dell’Alsazia, immergendosi in una solitudine pressoché assoluta e, soprattutto, nel cinema.
MARGEN DE ERROR
di Liliana Paolinelli (Argentina 2019, 85’)
Una donna matura sospetta che una ragazza si sia innamorata di lei e non abbia il coraggio di dirglielo. Il dubbio le farà credere di potere sovvertire completamente la sua vita.
SAINT NARCISSE
di BruceLa Bruce (Canada 2020, 101′)
Dominic, 22enne ossessionato dalla propria immagine, indaga su un segreto familiare ed esplora le sue fantasie.
I nove festival LGBTQ d’Italia, con storie e percorsi differenti, sono accomunati da una lungimiranza nell’agire e da un impegno costante affinché la cultura cinematografica continui ad arricchirsi di storie, vicende e personagg3 che compongono il variegato mondo delle differenze di orientamenti sessuali e identità di genere.
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