La dodicesima edizione di Some Prefer Cake, il festival internazionale di cinema lesbico fondato da Luki Massa e Marta Bencich, si svolgerà, sempre nelle date consuete del terzo fine settimana di settembre (e anche oltre), ma in un formato speciale. In seguito alla situazione sanitaria determinata dalla pandemia mondiale del Covid-19, l’associazione Luki Massa che promuove il festival e l’agenzia Comunicattive che lo dirige hanno infatti deciso di lanciare una versione on line del festival di cinema lesbico di Bologna, della durata di 8 giorni, sulla piattaforma indipendente Openddb.it.
Abbiamo scelto la piattaforma Openddb perché è un luogo virtuale di distribuzione dal basso della cultura. Un progetto che si impegna a promuovere e supportare le produzioni culturali indipendenti, gestito con una logica alternativa al sistema del puro profitto. Come sapete se ci conoscete, anche Some Prefer Cake è un progetto indipendente. Il festival infatti si autosostiene, normalmente attraverso il crowdfunding, i biglietti per le proiezioni e i ricavi del bar. Nel 2020 non avremo queste forme di introiti. Le conseguenze sociali ed economiche del Covid-19 hanno incrementato le disparità sociali, inasprito la povertà e precarizzato ancora di più la condizione di molte persone, soprattutto delle donne. In un momento in cui la cultura rischia davvero di essere un lusso per molte, scegliamo come atto politico di fare una versione totalmente accessibile dal punto di vista economico. Non ci sarà quindi un biglietto da pagare, tutte potranno collegarsi e vedere i film senza costi. Ma produrre cultura richiede tempo e costa: registe, sceneggiatrici, attrici, montatrici e tutte coloro che contribuiscono alla realizzazione dei film sono lavoratrici il cui lavoro, preziosissimo, va riconosciuto e sostenuto. Puntiamo quindi alla pratica del dono e chiediamo a tutte coloro che possono e lo desiderano di contribuire alla sopravvivenza di Some Prefer Cake con una donazione all’associazione Luki Massa, di qualsiasi entità, anche pochi euro. Sarà possibile fare la donazione dal 19 al 26 settembre direttamente dal sito di Openddb. Ma se volete farla prima o dopo, questo è il nostro Iban: IT29P0538702406000035269353. Basta inserire nella causale “Erogazione liberale”.
Il programma definitivo sarà pubblicato a breve su questo sito e sui nostri canali social (facebook e instagram). Anticipiamo intanto che sarà un programma ristretto rispetto ai numerosi film, corti e lunghi, documentari e narrativi, che normalmente compongono la nostra programmazione. Sarà infatti un’edizione simbolica, un filo rosso di continuità per fare sentire a tutte coloro che compongono la comunità di Some Prefer Cake che ci siamo, anche se in un modo diverso. Vi proporremo quindi degli assaggi gustosi, in attesa di tornare presto in sala: un film narrativo, due documentari e una decina di cortometraggi. Tra questi, vi diamo già alcune anticipazioni. Il lungometraggio narrativo che abbiamo scelto è Margen de error della regista argentina Liliana Paolinelli. Liliana è una regista molto cara a Some Prefer Cake: nel 2014, all’interno di un focus sul cinema lesbico argentino, avevamo già proiettato due suoi film a tematica lesbica, Lengua materna e Amar es bendito. Siamo quindi felici di poter fare vedere la sua nuova commedia.
Trailer Margen de error (subtítulos) from Liliana Paolinelli on Vimeo.
Un altro graditissimo ritorno riguarda invece la sezione cortometraggi, in cui proietteremo, in anteprima italiana, Nice Chinese Girls Don’t, il documentario breve di Jennifer Abod dedicato all’attivista lesbica Kitty Tsui. Jennifer Abod è un’attivista femminista, giornalista e documentarista statunitense, autrice di numerosi documentari, tra cui The Passionate Pursuits of Angela Bowen, che nel 2018 ha vinto il premio del pubblico a Some Prefer Cake nella sezione documentari. Kitty Tsui è una poeta e attivista lesbica cino-americana fantastica, a cui abbiamo dedicato il visual di quest’anno utilizzando un frame del documentario cortometraggio che Jennifer le ha dedicato.
Oltre ai film, vi proporremo interviste alle registe, incontri, presentazioni di libri, alcuni in forma ibrida dal vivo/on line, in collaborazione con la Libreria delle donne di Bologna e alcune realtà femministe a noi vicine con cui collaboriamo da tempo. A breve condivideremo anche il programma degli eventi, anticipiamo intanto che il 20 settembre nel Giardino Lavinia Fontana del Centro delle donne, in collaborazione con l’associazione Orlando e Human Rights Nights nell’ambito di Fucsia Summer Festival 2020, parteciperemo alla presentazione della graphic biography Feminist Art Le donne che hanno rivoluzionato l’arte di Valentina Grande e Eva Rossetti (Centauria, 2020).
Vogliamo essere sincere. Non crediamo per niente che lo streaming on line possa davvero sostituire quello che accade al nostro festival. Some Prefer Cake è una esperienza comunitaria, ed è così importante per tante donne, lesbiche, femministe e altre soggettività proprio perché è uno spazio/tempo di incontro. L’esperienza del cinema lesbico non è solo vedere film a tematica lesbica e femminista, o diretti da lesbiche in un modo completamente diverso rispetto ai canoni del male gaze. È vedere questi film insieme, sedute accanto, nell’intreccio di sospiri, risate, pianti, flussi di emozioni che spaziano dalla tenerezza alla rabbia, dalla commozione alla scoperta. È commentare i film insieme, a volte scornandoci perché i pareri non corrispondono. L’esperienza del festival sono i nostri corpi che in quei giorni stanno intensamente molto vicini, gli abbracci che si propagano, le danze, le chiacchiere. Tutto questo era impossibile farlo mantenendo le distanze. E al contempo crediamo che in questo momento sia necessario e vitale prenderci la responsabilità di avere cura della nostra comunità.
E allora vi lanciamo un invito: stiamo insieme nella distanza! Organizziamo piccole visioni collettive del festival, con gruppi ristretti di compagne, amiche, sorelle, amanti (ed ex ovviamente ;-)) con cui già condividiamo la nostra quotidianità. Nelle nostre case, nei cortili, nei giardini, nelle sedi delle associazioni. Nuclei ristretti di “congiunzione” politico-affettiva in cui possiamo ricreare in forma autorganizzata l’esperienza del guardare insieme: gruppi lesbici di visione solidale. Le nostre connessioni sono altre, lo sappiamo, rispetto al modello eteropatriarcale dei “congiunti”, e allora mettiamo in pratica questa diversità. Teniamo al contempo in mente che i nostri comportamenti espongono al rischio noi stesse ma anche tutte coloro che amiamo e con cui conviviamo la nostra vita. Vi chiediamo di fare una foto del vostro Gruppo lesbico di visione solidale e di spedircela, così da condividerla con tutte le altre sui nostri canali social.
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