Regia di Fabrizio Terranova – Francia – Belgio, 2016
Documentario, 81′
Donna Haraway è una studiosa di primo piano nel campo della scienza e della tecnologia. Il suo lavoro di accademica mette insieme genere e scienza in una prospettiva femminista che sovverte l’ideale della cosiddetta “oggettività scientifica” e restituisce saperi situati e prospettive parziali. Il suo Manifesto cyborg, in cui opera una critica delle politiche identitarie, è considerato la pietra miliare della corrente postumana.
Haraway dipinge un universo ribelle e intriso di speranza, popolato da creature e specie trans futuristiche, in un’epoca di disastri. Lo pseudorealismo costellato da elementi di finzione che caratterizza questo documentario restituisce un ritratto raro, sincero e intellettuale della pensatrice.
«La scelta cinematografica di Fabrizio Terranova, uno pseudorealismo con elementi di finzione, corrisponde molto precisamente al tipo di presenza che rende questo ritratto un modello d’integrità. Qui non si prende posizione né si offre un parere neutrale: è un dispositivo che vincola Haraway non più di quanto succedesse con Josée Andrei, il soggetto del primo, eccellente film di Terranova. Un dispositivo, però, che lascia i soggetti liberi di essere sinceri a proprio modo e affida al lavoro dell’immagine la responsabilità di trasformare questo documento registrato in un lavoro documentario a quattro mani». (Isabelle Stengers)
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