Gloria Anzaldúa
Gloria Evangelina Anzaldúa, piccola bracciante agricola
chicana (di origine messicana) divenuta poeta, filosofa,
attivista sociale, scrittrice indipendente lesbica
(amava auto- definirsi col termine indigeno
pre-colombiano di lesbica: patlache), nuova mestiza,
nacque nel 1942, in un villaggio del Texas meridionale.
Studente lavoratrice, si laureò in Inglese, arte ed
educazione alla Pan American University, Texas, ma il
suo progetto di dottorato sulla letteratura femminile
chicana letta attraverso gli studi femministi visitati
in una prospettiva culturale non bianca le venne
rigettato in quanto l’argomento, le si disse, costituiva
una disciplina illegittima. Trasferitasi a Sanza Cruz,
CA, antesignana nel ridefinire i femminismi
statunitensi, insieme ad altre pensatrici (come Caren
Kaplan, Chela Sandoval, Teresa de Lauretis, Angela
Davis) coniugò l’attivismo con letteratura, arte,
poetica, filosofia, elaborando un pensiero femminista e
queer non binaristico. Nel 1983 curò, con Cherrie
Moraga, l’antologia epocale femminista dalla prospettiva
delle donne “colorate”: This Bridge Called My Back:
Writing by Radical Women of Color e nel 1987 pubblicò
il suo testo-cult: Borderlands/La Frontera: The New
Mestiza (tr.it.: Terre di confine/La Frontera, Palomar,
2000), creando un genere letterario che chiamò
autohistoria e autoteoria, in cui saggistica, storia,
poesia, filosofia, geocritica, storia personale, storie
familiari, storie comunitarie, teorie sociali ed
etnografiche, pensiero decoloniale e queer venivano
“impastati” per comporre uno straordinario scenario di
politiche, utopie e nuovi mondi/immaginari generati a
partire da e nonostante le cicatrici coloniali, le
spaccature post-coloniali e le crepature neo-coloniali.
La sua poetica di attraversamento delle frontiere e
mestizaje ha interrogato, decostruito, modificato,
smosso teorie e canoni, decolonizzato i generi, le arti
e le discipline, dimostrando che l’idea di “illegittimo”
è codificata da chi si ritiene legittimo, ovvero il
potere egemonico bianco, maschile, monoteista,
colonialista, schiavista, omofobico.
• Paola Zaccaria
Proiezione
